Cronache da un paese spaccato in due: tredici dati sulle elezioni USA 2020
3 min readNov 4, 2020
Aspettando i dati definitivi (semicit.), una selezione dei numeri più interessanti dagli Exit Poll Edison/New York Times
1. Un unico fatto, due realtà parallele: sulle capacità di gestione della pandemia (e sull’uso della mascherina) assistiamo a una spaccatura quasi drammatica nelle valutazioni
2. A ciascuno il suo frame: gli elettori di Biden ritengono cruciale la lotta al Covid-19 (inclusa la sicurezza sanitaria) e alle diseguaglianze razziali, gli elettori di Trump ritengono prioritaria l’economia e la “dottrina” Law and Order
3. La valutazione su Donald Trump è stata la principale leva di voto sia per i repubblicani sia per i democratici
4. Biden fa molto meglio di Trump tra chi non è andato a votare quattro anni fa (e questa potrebbe essere la chiave di volta)
5. Contrariamente a una vulgata molto popolare, Trump perde tra i meno abbienti e vince tra i più ricchi
6. Il razzismo e il cambiamento climatico? Per gli elettori repubblicani non sono questi grandi problemi (mentre il diritto all’aborto lo è)
7. Il conteggio dei voti è “truccato”? Sì, secondo i repubblicani (e lo pensavano prima ancora che la giornata di oggi andasse come è andata)
8. I “cristiani radicali” (bianchi) hanno votato Trump in massa
9. A differenza dell’Italia degli ultimi tempi, non esiste una correlazione inversa tra titolo di studio e orientamento di voto: negli Stati Uniti i ceti meno istruiti hanno preferito il candidato democratico
10. Trump è preferito tra le persone sposate (vai a capire…)
11. Biden stravince tra gli under 30 (e questo è un dato che fa ben sperare i democratici anche per il futuro)
12. Nonostante i rapporti non proprio idilliaci tra Trump e i vertici militari, il candidato repubblicano ha vinto tra chi ha fatto parte o fa parte delle Forze Armate
13. Nell’ultima settimana, la campagna elettorale di Trump ha funzionato meglio di quella di Biden
(Fonte di tutte le tabelle: New York Times)